Psicologia
Mi confronto regolarmente con giovani e giovanissimi che per svariate questioni approdano al mio studio e, altrettanto regolarmente, verifico con dispiacere come la cornice in cui inseriscono la psicologia, o la psicoterapia, sé stessi inclusi, è una cornice stretta, oppressiva, giudicante, condizionata da un passato giovane, che costringe fortemente il nostro sguardo
Non parliamo degli adulti.
‘Se sono qui è perché ho gravi problemi’, ‘non vado bene’ nella migliore delle ipotesi, ‘sono fuori di testa o matto’ in quelle più pesanti.
E, ancora, nella ipotesi più frequente, immagino di avere davanti un luuuuunghissimo tempo insieme, un graaaaaande investimento di tempo, energia, soldi.
Un po’ alla Woody Allen.
Ovviamente chi si rivolge al mio mondo è mosso da un problema o da una difficoltà. Ovviamente esiste per diversi la necessità di un lungo e continuativo percorso.
Ma se non fosse ‘solo’ così?
Se potessimo pensare alla psicologia come un luogo dove la nostra anima può ricevere ascolto, attenzione e cure, magari preventive, come accade per altre parti di noi esseri umani?
Se potessimo pensare ad una seduta di psicoterapia come un piccolo o grande viaggio, dove, accompagnati, esploriamo terre sconosciute, spinti sì da una necessità, ma una necessità che ci muove al servizio della nostra evoluzione?
Se potessimo pensare che torneremo a casa, come da qualsiasi viaggio, molto arricchiti magari, o magari un po’ affaticati o anche un po’ delusi, ma mai come eravamo partiti?? Diversi, nuovi, viaggiatori più consapevoli??
Buoni viaggi possibili.
No Comments